Buon successo di pubblico e gradimento per il convegno organizzato da TMP (Associazione Italiana Tecnici Materie Plastiche, www.associazionetmp.com) dal titolo “Materie plastiche: mercati e tendenze” tenutosi presso la sede dell’Unione Industriali di Monza giovedì 12 novembre 2015, al quale hanno partecipato oltre cento operatori del settore.
Rappresentanti di aziende leader hanno fornito il quadro generale e le tendenze (o i loro desiderata) dei mercati nei loro settori.
Il programma prevedeva, dopo il benvenuto del presidente di TMP Loredana Faccincani, interventi di:
- Giuseppe Capparella (TMP) – Introduzione
- Giuseppe Riva (PlasticsEurope) – Il mercato delle materie plastiche in Italia ed in Europa
- Marco Chignola e Corrado Cecchini (Electrolux) – Materie plastiche per la produzione di elettrodomestici: esigenze attuali e prossimi sviluppi.
- Antonello Antoniazzi (ABB) – Materie plastiche per il settore elettrico, esigenze del progettista, vincoli e trend produttivi.
- Maurizio Servetti (FCA Company) – Materie pastiche per il settore automotive, esigenze, limitazioni e innovazioni
- Camillo Rovida (Versalis) – materie plastiche per l’imballaggio rigido, tecnologie, esigenze del mercato e sostenibilità.
Di seguito trovate un sunto degli interventi di Capparella e Riva, gli altri seguiranno in successivi post.
Giuseppe Capparella, membro del direttivo dell’associazione, organizzatore nonché moderatore dell’incontro, ha introdotto i lavori con un intervento che ha voluto essere una fotografia del mondo del compounding. Nella sua relazione, Capparella ha analizzato la situazione generale dell’ultimo decennio e riportato dati relativi alla situazione attuale per quanto riguarda:
- i siti produttivi (circa 7000 nel mondo); la produzione media per sito produttivo (che vede NAFTA ed Europa con valori ancora superiori ad Asia e Cina, prese separatamente);
- la domanda mondiale di compound (circa 40 Mio. t);
- la produzione europea di compound termoplastici nell’ultimo decennio suddivisa per anni e tipologie di materiali;
sottolineando che:
- le acquisizioni e gli investimenti effettuati negli ultimi anni mostrano un settore in fase di razionalizzazione ed espansione;
- le richieste di prodotti innovativi da parte degli OEM, Tier 1 e 2 ecc., per soddisfare le sempre maggiori esigenze dei settori applicativi, garantiranno lo sviluppo di quelle società pronte a seguire i mercati ed investire in nuove formulazioni e tecnologie innovative;
- i compoundatori medio-piccoli operanti a livello locale incontreranno sempre maggiori difficoltà se non perseguiranno sinergie di prodotto con altre società.
Giuseppe Riva di PlasticsEurope nel suo intervento dal titolo “IL MERCATO DELLE MATERIE PLASTICHE IN ITALIA ED IN EUROPA”, ha evidenziato come la produzione delle materie plastiche sia in continua crescita fin dagli anni 50 del secolo scorso, come la produzione di 260 Mio. t, relativa al 2014, è distribuita nel mondo e come il packaging occupi la maggior fetta di utilizzo con circa il 40%, seguito da building & construction a circa il 20%.
Il mercato italiano, fatto salvo che domanda, consumo e distribuzione percentualmente ricalcano quasi identicamente i valori europei, che a loro volta sono simili a quelli su scala mondiale, registra una flessione in tutti gli anni successivi al 2006, anno preso come riferimento, ad esclusione del 2007, anno di maggior consumo, ad indicare che la situazione attuale non è ancora tornata ai valori pre-crisi. Al contrario, la proiezione della domanda di materie plastiche prevede una crescita media del 4% a livello mondiale nel periodo 2014 – 2019.
Oltre alla contingente situazione economica, Riva ha poi affrontato il tema sostenibilità promuovendo un utilizzo efficiente delle risorse: ad esempio negli ultimi 20 anni la quantità in peso di materie plastiche utilizzate per imballi è diminuita sensibilmente (ad es. bottiglie di acqua – 38%, contenitori per yogurt – 17%, tappi per bottiglie di acqua – 42%).
Sostituire la plastica con materiali alternativi è poco sostenibile poiché si avrebbe un aumento del peso totale di circa 4 volte (da 39 a 146 Mio t/a) ed un consumo di energia superiore del 57% (da 4270 a 6690 GJ/a). Sostenibilità è anche considerare il fine vita delle materie plastiche ovvero esse dovrebbero essere riutilizzate riciclate eventualmente utilizzate per recupero energetico, prevenendo in ogni modo il “littering”. Occorre quindi promuovere una strategia di posizionamento dell’Italia e dell’Europa attraverso la valorizzazione del ciclo completo della plastica. Nonostante già si operi in tal senso (le materie plastiche derivano dal consumo del 4% del petrolio, rappresentano il 10% dei rifiuti solidi nel mondo e in Europa se ne ricicli il 60%) è necessario migliorare ancora l’immagine della plastica per ridurre la il giudizio negativo che si percepisce.
Infine, per uno sviluppo del settore delle materie plastiche è necessario, secondo Riva, che ci sia:
- una politica industriale proattiva, mirata a ridurre i vincoli allo sviluppo come i costi di energia, logistica ed asimmetrie competitive (sono citati ad esempio il regolamento REACH e future modifiche ai dazi doganali per merci extra-UE);
- una detassazione degli investimenti in ricerca e sviluppo;
- ricerca su applicazioni ad alto potenziale e
- maggiore collaborazione fra istituzioni, industria e ricerca.
Chi volesse ricevere copia .pdf dei due interventi, mi contatti via mail.