Continua la sintesi degli interventi in programma al convegno organizzato da TMP (Associazione Italiana Tecnici Materie Plastiche, www.associazionetmp.com) dal titolo “Materie plastiche: mercati e tendenze” tenutosi presso la sede dell’Unione Industriali di Monza giovedì 12 novembre 2015.
Il programma prevedeva, dopo il benvenuto del presidente di TMP Loredana Faccincani, interventi di:
- Giuseppe Capparella (TMP) – Introduzione (trattato nella prima parte, vedi post del 22/02/2016)
- Giuseppe Riva (PlasticsEurope) – Il mercato delle materie plastiche in Italia ed in Europa (trattato nella prima parte, vedi post del 22/02/2016)
- Marco Chignola e Corrado Cecchini (Electrolux) – Materie plastiche per la produzione di elettrodomestici: esigenze attuali e prossimi sviluppi.
- Antonello Antoniazzi (ABB) – Materie plastiche per il settore elettrico, esigenze del progettista, vincoli e trend produttivi.
- Maurizio Servetti (FCA Company) – Materie pastiche per il settore automotive, esigenze, limitazioni e innovazioni
- Camillo Rovida (Versalis) – materie plastiche per l’imballaggio rigido, tecnologie, esigenze del mercato e sostenibilità.
Di seguito trovate un sunto degli interventi di Chignola e Cecchini per Electrolux e Antoniazzi per ABB , gli altri 2 seguiranno nel prossimo post.
Marco Chignola e Corrado Cecchini di ELETTROLUX Italia hanno prima dato una stima, sia in quantità che in percentuale, del consumo europeo di materie plastiche utilizzate nel settore, suddiviso per famiglie di elettrodomestico, per passare poi ad analizzare le famiglie di compound più utilizzati evidenziandone i pregi e descrivendo le “sfide future”.
Così per il PP compound, prodotto “in house” fattore che consente controllo della formulazione, della capacità produttiva e dei costi e permette lo sviluppo interno di nuovi compound, sono previsti per il futuro l’ottimizzazione dei processi attuali (obiettivo comune a tutte le famiglie di compound analizzate), l’utilizzo di PP riciclato, lo sviluppo di particolari estetici.
Per gli stirenici per estrusione e termoformatura, che risultano molto versatili per ottenere forme particolari, inserire funzionalità nell’apparecchiatura ed hanno ridotti tempi ciclo, il futuro prevede la ricerca di materiali alternativi al PS, utilizzo di PS “post consumer” e di materiali da fonti rinnovabili.
Gli espansi poliuretanici, che presentano elevata scorrevolezza nelle cavità complesse, ottima adesione a supporti sia plastici che metallici, buon potere termoisolante, buona resistenza meccanica a bassa densità, reazione condotta a temperatura ambiente e ridotti tempi ciclo, dovranno avere maggiori capacità isolanti, essere prodotti con materiali da fonte rinnovabile e vedranno la messa a punto di nuove tecnologie applicative.
La sostenibilità per Electrolux ha come elementi distintivi l’efficienza di prodotto, l’efficienza operativa, la riduzione dell’uso di materie prime, l’eliminazione di sostanze pericolose; dal 2005 ha ridotto le emissioni di CO2 del 22% (previsto il 50% entro la fine del 2020). Secondo la società il futuro delle materie plastiche sta proprio nella sostenibilità (riduzione dell’impatto ambientale, valutazione del ciclo vita, riciclo a fine vita, materie prime da fonti rinnovabili) e prevede di aumentare la percentuale di materiali da fonti rinnovabili e da riciclo.
Electrolux sta anche valutando la fattibilità di integrazione tra plastica ed elettronica allo scopo di avere, ad esempio, maggiore versatilità nell’ottenere forme particolari, inserire funzionalità nell’apparecchio, ridurre i tempi di ciclo di lavorazione.
Rivolge uno sguardo particolare allo stampaggio 3D, che permetterebbe una riduzione dei tempi di sviluppo prodotto, la produzione di piccole serie e di componenti di ricambio, produzioni su misura e libertà di design. Il futuro in questo ambito sarebbe lo sviluppo di tecnologie che permettano l’utilizzo di materiali in pellet e che consentano una produzione medio-alta.
Antonello Antoniazzi di ABB SACE Division, che si occupa di prodotti E&E a bassa tensione (come apparecchi di protezione industriale e domestica, apparecchi di controllo e materiali da installazione) e di interruttori, ha parlato dei vincoli, delle normative, dei requisiti funzionali e della politica ambientale a cui è soggetta la progettazione e la realizzazione dei loro manufatti. Parlando di vincoli, Antoniazzi ha sottolineato come essi sono sia di input (requisiti normativi, costi, disponibilità di materia prima e/o di informazioni) che di output (requisiti funzionali, invecchiamento, comportamento al fuoco ed emissione di fumi, processabilità, estetica, ambiente). Parlando di normative egli ha differenziato tra applicazioni industriali e domestiche stressando l’accento sul Glow Wire Flaming Index (GWFI), resistenza alla traccia (CTI) e resistenza in temperatura (RTI). Requisiti funzionali: sempre secondo Antoniazzi, i macrotrend tecnologici della distribuzione elettrica portano a trend evolutivi per gli apparecchi e quindi, per proprietà transitiva, per i materiali. Nella fattispecie:
- sempre maggiori densità di potenza, quindi apparecchi sempre più piccoli, comporteranno temperature più elevate ed una maggiore attenzione al CTI che impatta sulle distanze di isolamento;
- tensioni sempre più elevate comporteranno maggiore attenzione a CTI, invecchiamento e caratterizzazioni con scariche parziali;
- numero di manovre più elevato comporteranno criticità sulle proprietà di usura e resistenza a fatica dei meccanismi in materiale termoplastico, proprietà influenzate anche da quanto ai punti precedenti;
- montaggi automatici che portano ad una accuratezza dimensionale sempre più critica.
Per quanto concerne l’ambiente, ABB è particolarmente concentrata sulla protezione della biodiversità che comporta la restrizione dell’impiego di sostanze tossiche secondo le normative vigenti (REACH, RoHS, ad es.).
Antoniazzi sottolinea che:
- non è sufficiente essere conformi ma occorre darne evidenza;
- La disponibilità a fornire e la semplicità nel ricevere informazioni ambientali e Material Declaration in futuro potrebbero diventare fattori competitivi fondamentali, probabilmente imposti contrattualmente.
- L’industria deve adottare rapidamente standard per la Material Dclaration, in particolare la IEC 62474.
L’intervento inoltre chiarisce brevemente anche la posizione su riciclo e smaltimento di ABB, che utilizza sia termoplastici che termoindurenti.
Chi volesse ricevere copia .pdf dei due interventi, mi contatti via mail.