Per la prima volta nell’UE uno stato membro conduce un’indagine pilota sulla fruibilità delle schede di sicurezza. Il 19 febbraio infatti è partita un’indagine congiunta Inail-Echa-Federchimica rivolta ad un campione qualificato di imprese italiane che utilizzano, nei loro processi produttivi, sostanze chimiche pericolose.
L’obiettivo di questa indagine è raccogliere informazioni:
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sulla fruibilità delle schede di sicurezza usate in azienda e
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sulle criticità legate al loro utilizzo nella valutazione del rischio chimico.
E’ la prima indagine europea su questa tematica e dalla valutazione dei risultati che emergeranno si prevede che potrà essere costruito un modello trasferibile agli altri Stati Membri.
Le società coinvolte dovranno identificare le eventuali cause che impediscono un uso efficace delle informazioni che si riscontrano nelle SDS per la valutazione del rischio chimico in azienda e proporre le modifiche più idonee per migliorarle. Lo strumento di indagine è un questionario, compilabile online, fruibile già dal 19 febbraio.
Il questionario è stato concepito e predisposto da un gruppo di lavoro multidisciplinare dell’Inail, coordinato dalla Direzione centrale prevenzione, che successivamente è stato condiviso sia con Echa che con Federchimica.
I destinatari sono quei soggetti, interni o esterni all’azienda, che si occupano della valutazione del rischio chimico e del rispetto degli obblighi previsti dal regolamento Reach .
Dal punto di vista salute, sicurezza ed ambiente, le schede di sicurezza rappresentano il documento informativo principe che accompagna le sostanze chimiche e le miscele che le contengono. Riportano dati fondamentali per una corretta e sicura manipolazione di sostanze e miscele; consentono al datore di lavoro di identificare le sostanze pericolose e di conoscere i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori e dell’ambiente, consentendo quindi di adottare le necessarie misure di prevenzione e protezione.
L’obiettivo della collaborazione fra Inail ed Echa, con il supporto di Federchimica, è quello di realizzare un’indagine per misurare l’impatto sugli utilizzatori a valle delle schede dati di sicurezza delle sostanze pericolose e delle miscele che le contengono. Tra gli utilizzatori a valle, secondo i regolamenti Reach e Clp, sono indicati i lavoratori individuali o le imprese per i quali l’utilizzo di sostanze chimiche non rappresenta l’elemento principale dell’attività ma entra pienamente nel ciclo produttivo aziendale. È il caso, per esempio, delle aziende operanti nei settori della gomma e plastica, del tessile e del cuoio, della carta e del legno, settori prescelti appunto per questa indagine. Tra i prodotti chimici impiegati si possono trovare vernici, metalli, adesivi, solventi e detergenti. Lo studio costituisce la prima indagine pilota attivata in uno Stato dell’Unione europea e potrà rappresentare un modello trasferibile anche ad altri Paesi membri.
Il questionario sarà disponibile online fino al 20 aprile; è strutturato in 24 domande, suddivise in quattro ambiti tematici: organizzazione, conoscenza, aspetti tecnici, gradimento/criticità.
Le aziende coinvolte possono partecipare all’indagine rispondendo ad un primo invito, attivabile da un link “intelligente” posto in una pagina personalizzata per l’utente.
Fonte
Federchimica webmagazine 15 febbraio 2018.