Dafia, progetto europeo nel programma Horizon 2020, iniziato lo scorso gennaio, si propone di valorizzare gli scarti della lavorazione del pesce e la parte organica dei rifiuti municipali. Il progetto considera questi scarti valide risorse per ottenere prodotti ad alto valore aggiunto come additivi ritardanti la fiamma, rivestimenti commestibili a base di gelatina per allungare i tempi di conservazione del pesce, per essere incorporati in imballaggi multistrato ed infine perché no ottenere bioplastiche.
AIMPLAST, coordinatore del progetto a cui partecipano 14 partner tra cui il Politecnico di Torino, sintetizzerà nuove poliammidi partendo da acidi ed ammine ottenuti per fermentazione dei rifiuti organici domestici. Questo è uno degli obiettivi chiave di Dafia: ottenere nuove materie plastiche da risorse naturali come gli scarti della lavorazione del pesce e la frazione organica dei rifiuti urbani.
Inoltre le uova ed il liquido seminale dei pesci, tra gli altri loro sottoprodotti, contengono un alto tenore di acidi nucleici che possono essere utilizzati per la sintesi di nuovi additivi ritardanti la fiamma.
Altre sostanze che possono essere ottenute dagli scarti della lavorazione del pesce sono le gelatine utilizzabili come rivestimenti dei pesci stessi; questa tecnologia può prolungare la conservazione del pesce surgelato. Queste gelatine, inoltre, in combinazione con altri composti bioattivi saranno utilizzati in Dafia per lo sviluppo di “active packaging” (imballaggi funzionali: soluzioni di packaging nelle quali si prevede l’impiego di un materiale, un contenitore o un accessorio di imballaggio in grado di svolgere una funzione attiva ed aggiuntiva rispetto a quelle tradizionali di contenimento e generica protezione del prodotto).
Al progetto Dafia partecipano: Aimplast coordinatore, Innovacio i Ricerca Industrial i Sostenible sl, Biopolis (Spagna); Politecnico di Torino (Italia); Sintef Fiskeri OG Havbruk AS, Stiflesel Sintef, Nutrimar AS (Norvegia); Danmarks Tekniske Universitet (Danimarca); LTM-CNRS. Arkema (Francia); Biotrend – Inovação e Engenharia em Biotecnologia (Portogallo); Daren Labortories & Scientific Consultants (Israele), Mine Plastik (Turchia);, Bio Base Europe Pilot Plant (Belgio); The National Non-Food Crops Centre (Gran Bretagna).
Fonti: