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Imballi in plastica: iniziativa per contrastare l’inquinamento in UK
Gennaio 29, 2018Gli elementi essenziali di questa strategia sono: imballi in plastica riciclati al 100% entro il 2030, riduzione dell’utilizzo dei sacchetti di plastica monouso e limitazione all’uso intenzionale delle microplastiche (l’Italia con la Legge di Bilancio 2018 ha vietato dal 1° gennaio 2020 l’immissione in commercio di prodotti cosmetici da risciacquo ad azione esfoliante o detergente contenenti microplastiche).
I produttori di materie plastiche esprimono parere sostanzialmente favorevole alla nuova strategia europea sulla plastica presentata dalla Commissione Europea nel documento del 16 gennaio 2018. Condividono gli obiettivi e le indicazioni dell’Unione Europea concernenti le principali azioni da intraprendere, in particolare per rafforzare il riutilizzo ed il riciclo delle materie plastiche, al fine di ridurre e azzerare, auspicabilmente in modo rapido, la dispersione dei rifiuti nell’ambiente e per un utilizzo più efficiente ed efficace delle risorse.
Esprimono anche piena condivisione sui contenuti riguardanti il fine vita dei prodotti e, in particolare, la dispersione della plastica in mare che rappresenta un problema globale, non soltanto europeo, ma anche dei Paesi in via di sviluppo. È l’uomo, infatti, il maggior responsabile della dispersione della plastica nell’ambiente, con la sua incuria ed ignoranza.
Ogni anno i cittadini europei generano 25 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica, ma meno del 30% è raccolta per essere riciclata. Nel mondo, le materie plastiche rappresentano l’85% dei rifiuti sulle spiagge. Le materie plastiche raggiungono anche i polmoni e le tavole dei cittadini europei, con la presenza nell’aria, nell’acqua e nel cibo di microplastiche i cui effetti sulla salute umana restano sconosciuti. Sono da adottare quindi misure adeguate affinché i cittadini, i giovani in particolare, assumano comportamenti più responsabili nell’utilizzo dei manufatti in plastica e nella gestione del loro fine vita.
PlasticsEurope (Associazione europea dell’Industria della Plastica) anche con riferimento alla Comunicazione UE, ha annunciato la propria strategia di supporto alle Istituzioni europee, formalizzata nel documento “Plastics2030 – Voluntary Committment”. La strategia di Plastics 2030 prevede, in particolare, di incrementare il riuso e il riciclo delle materie plastiche con l’ambizione di raggiungere il 60% per gli imballaggi in plastica entro il 2030 e nel lungo periodo – entro il 2040 – il 100% di riutilizzo, riciclo e/o recupero di tutti gli imballaggi in plastica nell’UE-28, in Norvegia e in Svizzera.
La Commissione Europea, basandosi sui lavori precedenti, a messo a punto la nuova strategia europea sulla plastica che affronterà la questione in modo diretto. Essa si integra al pacchetto sull’economia circolare che l’Unione Europea adottato nel 2015 ed è intesa a proteggere l’ambiente dall’inquinamento da plastica ed a promuovere al contempo la crescita e l’innovazione, trasformando così una sfida in un programma positivo per il futuro dell’Europa. Da quanto si legge nel comunicato stampa, La Commissione è convinta che questa strategia cambierà la progettazione, la realizzazione, l’uso e il riciclo di manufatti in plastica nell’UE: troppo spesso il modo in cui le materie plastiche sono attualmente prodotte, utilizzate, smaltite e/o gettate non permette di cogliere i vantaggi economici derivanti da un approccio circolare e crea danni all’ambiente. L’obiettivo è duplice: tutelare l’ambiente e, contemporaneamente, porre le basi per una nuova economia delle materie plastiche, in cui la progettazione e la produzione rispettino pienamente le necessità del riutilizzo, della riparazione e del riciclo e in cui siano sviluppati materiali più sostenibili; questo approccio farà scturire nuove possibilità di innovazione, competitività e creazione di posti di lavoro.
Con la strategia sulla plastica, la Commissione ha adottato un quadro di monitoraggio, costituito da una serie di dieci indicatori chiave che coprono tutte le fasi del ciclo, che misurerà i progressi compiuti nella transizione verso un’economia circolare a livello nazionale e di UE.
All’interno di questo quadro, l’Unione europea:
Renderà il riciclaggio redditizio per le imprese: saranno sviluppate nuove norme sugli imballaggi al fine di migliorare la riciclabilità delle materie plastiche utilizzate sul mercato e accrescere la domanda di contenuto di plastica riciclata. Con l’aumento della plastica raccolta, si renderebbe necessaria la creazione di impianti di riciclaggio perfezionati e con una capacità maggiore, oltre a un sistema per la raccolta differenziata e lo smistamento dei rifiuti in tutta l’UE migliore e standardizzato. In questo modo sarà possibile risparmiare circa un centinaio di euro per tonnellata raccolta e si creerà inoltre valore aggiunto per un’industria delle materie plastiche più competitiva e resiliente.
Ridurrà i rifiuti di plastica: la normativa europea ha già determinato una significativa riduzione dell’uso di sacchetti di plastica in diversi Stati membri. I nuovi piani si concentreranno ora su altri prodotti di plastica monouso e attrezzi da pesca, sostenendo campagne di sensibilizzazione nazionali e determinando l’ambito di applicazione delle nuove norme che saranno proposte a livello di UE nel 2018 sulla base di una consultazione delle parti interessate e di studi scientifici. La Commissione adotterà inoltre nuove misure per limitare l’uso delle microplastiche nei prodotti e stabilire l’etichettatura delle plastiche biodegradabili e compostabili.
Fermerà la dispersione di rifiuti in mare: nuove disposizioni relative agli impianti portuali di raccolta si concentreranno sui rifiuti marini nelle acque prevedendo misure intese a garantire che i rifiuti generati a bordo di imbarcazioni o raccolti in mare non siano abbandonati, ma riportati a terra e lì adeguatamente gestiti. Sono inoltre comprese misure volte a ridurre l’onere amministrativo che grava sui porti, le navi e le autorità competenti.
Orienterà gli investimenti e l’innovazione: la Commissione fornirà orientamenti alle autorità nazionali e alle imprese europee su come ridurre al minimo i rifiuti di plastica alla fonte. Il sostegno all’innovazione sarà aumentato, con 100 milioni di EUR di finanziamenti ulteriori per lo sviluppo di materiali plastici più intelligenti e più riciclabili, per processi di riciclaggio più efficienti e per tracciare e rimuovere le sostanze pericolose e i contaminanti dalle materie plastiche riciclate.
Stimolerà il cambiamento in tutto il mondo: oltre a fare la propria parte, l’Unione europea lavorerà con i suoi partner in tutto il mondo per proporre soluzioni globali e sviluppare standard internazionali. Continueremo inoltre a sostenere gli altri, come abbiamo fatto con il disinquinamento del fiume Gange in India.
La Commissione intende avviare la revisione della direttiva sugli imballaggi e sui rifiuti da imballaggi ed elaborare orientamenti per la raccolta differenziata e lo smistamento dei rifiuti perché siano pronti nel 2019.
Fonti:



