Il progetto NANOMASTER (Graphene based thermoplastic masterbatches for conventional and additive manufacturing processes – Masterbatch termoplastici a base di grafene per processi produttivi convenzionali e additive manufacturing), si è concluso ed il report finale è disponibile al link http://cordis.europa.eu/result/rcn/184034_en.html.
Il grafene è costituito da uno strato monoatomico di grafite. Questo materiale incredibilmente sottile è stato separato per la prima volta dalla grafite nel 2004, creando da quel momento molta frenesia nella comunità scientifica e industriale, al punto che nel 2010 il Premio Nobel per la fisica è andato a Andre Geim e Konstantin Novoselov per le loro ricerche su questo materiale bidimensionale. L’entusiasmo per questo nuovo materiale è dovuto al fatto che esso è più duro dei diamanti e centinaia di volte più robusto dell’acciaio, senza citare il fatto che è anche un ottimo semiconduttore. Esso trova applicazione in numerosi campi, inclusa la nanoelettronica, i materiali compositi, i sensori molecolari, i muscoli artificiali, i polimeri plastici e molto altro.(1)
Il progetto NANOMASTER, finanziato dal settimo programma quadro (7° pq) dell’UE, ha come obiettivo la riduzione del 50% della “plastica” necessaria alla produzione di componenti, con una riduzione significativa del peso del manufatto ed un miglioramento della sostenibilità ambientale, conferendo loro o migliorando, allo stesso tempo, funzionalità elettriche e termiche. Secondo quanto ipotizzato dal progetto, questo risultato sarebbe possibile attraverso lo sviluppo di una nuova generazione di nano intermedi rinforzati con grafene che possono essere utilizzati negli attuali processi produttivi.
Il progetto NANOMASTER ha quindi “identificato polimeri sostenibili e i gradi desiderati di grafene e grafite espansa. Questo progetto ha inoltre sviluppato varie tecniche per produrre lotti da 100 grammi di grafene e vari gradienti di grafite espansa per i materiali di partenza nella produzione diretta di grafene in lotti multichilo”(1). Dalla combinazione di questi fattori sono stati definiti e prodotti campioni di materiali compositi di cui sono state testate le proprietà meccaniche ed elettriche. “I risultati sono al momento usati per ottimizzare i gradienti di grafene e grafite”.(1)
Secondo quanto riportato nel documento NanoMaster Risultato in breve, quando NANOMASTER avrà perfezionato con successo lo scale-up industriale delle sue tecniche di produzione, il suo “lavoro rivoluzionario” spianerà la strada a una serie di potenziali applicazioni tese ad ottenere materiali più leggeri, più resistenti e più forti rispetto alle materie plastiche convenzionali con l’impiego di molte meno materie prime. “L’uso del grafene darà inoltre la possibilità di sviluppare materie plastiche con nuove proprietà, come una migliore conduttività e resistenza al fuoco”.(1)
Vale la pena sottolineare che al progetto ha partecipato un’azienda italiana: Lati Industria Termoplastici.
(1) NanoMaster Risultato in breve
© Unione Europea, 2016
Fonti:
cordis.europa.eu
http://www.nanomasterproject.eu/Home.aspx