Biossido di titanio cancerogeno?

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biossido di titanio

All’ECHA stanno proseguendo i lavori di valutazione della proposta di classificazione del biossido di titanio (TiO2) come cancerogeno per inalazione (Carc. 1B, H350i) presentata agli inizi dello scorso anno dall’agenzia francese ANSES (Agence nationale de sécurité sanitaire de l’alimentation, de l’environnement et du travail). Il biossido di titanio non è attualmente elencato nell’allegato VI del regolamento CLP (Classificazione ed etichettatura armonizzate di talune sostanze pericolose). I commenti ricevuti nel periodo di consultazione avvenuta a seguito della proposta di classificazione sono all’esame del Comitato per la valutazione dei rischi dell’ECHA, il cui pronunciamento è atteso entro settembre 2017.

A fronte di questa proposta di classificazione, tutta l’industria interessata all’uso della sostanza si è mobilitata nei confronti  delle istituzioni europee e nazionali al fine contestare la proposta stessa partendo dalla mancanza di prove sostanziali sui rischi di esposizione e consapevole dell’impatto che essa potrà avere sulle aziende produttrici ed utilizzatrici.

Il TiO2 è un pigmento e un agente opacizzante, tra le sue proprietà vi è la resistenza agli attacchi chimici, la stabilità termica, la resistenza alla degradazione UV e il potenziale di fotocatalisi. È molto usato sia in ambienti industriali sia professionali, ed è incluso in numerosi prodotti e articoli tra cui: pitture, vernici, inchiostri, rivestimenti, materie plastiche, gomme, carte, intonaci, adesivi, tessuti, vetro, ceramica, componenti elettronici, catalizzatori, rivestimenti per pavimenti, rivestimenti antismog (sequestranti di ossidi di azoto NOx), granuli di copertura, additivi alimentari (E171), prodotti farmaceutici, cosmetici, impronte dentali, etc. Gli usi di TiO2 dipendono dalle sue proprietà che sono determinate dalla cristallinità, dalla dimensione, dalla forma e dalla chimica di superficie della particella.

TiO2 come anti inquinamentoIl biossido di titanio come agente anti inquinamento

Nel settore delle materie plastiche il biossido di titanio ha diversi impieghi, il più rilevante dei quali è certamente l’utilizzo come pigmento. Grazie alle proprietà di assorbimento delle radiazioni UV il TiO2 protegge i manufatti dalla degradazione precoce e trova perciò applicazione nella produzione di prodotti durevoli utilizzati nel settore dell’edilizia e dell’automobile. Esso è utilizzato anche come opacizzante o per conferire brillantezza ai colori e in quelle applicazioni dove le proprietà ottiche sono rilevanti per il prodotto finito.

La metà circa del biossido di titanio utilizzata dall’industria trasformatrice è nella forma di compound e masterbatch, mentre la parte restante è utilizzata in polvere.

L’associazione europea dei produttori di biossidi di titanio (TDIC) ha commissionato ad una società di consulenza indipendente (RPA Ltd) la stesura di un documento sugli impatti socio economici che la proposta di classificazione potrà avere sull’industria europea.

L’industria interessata, tra cui le aziende della trasformazione di materie plastiche, è stata invitata ad esprimere propri commenti entro il prossimo 25 gennaio.

Il rapporto, una volta in versione definitiva, potrà essere utilizzato nell’ambito dei contatti con le autorità nazionali competenti finalizzati a contrastare il recepimento della proposta di classificazione.

A causa del vasto uso di tale sostanza, se la classificazione come cancerogeno 1B (H350i) fosse confermata, essa comporterebbe grossi problemi a molti settori industriali, sia per quanto riguarda la gestione sia perché ne verrebbero vietati o ristretti molti usi.

La IARC (International Agency for Research on Cancer) ha già classificato il biossido di titanio come possibile cancerogeno per gli umani, classe 2B, se inalato, indipendentemente dalle dimensioni delle particelle.

Dulcis in fundo il Regolamento REACH prevede che se una sostanza è classificata cancerogena di categoria 1A, 1B o di categoria 2, essa deve essere elencata nella sezione 3.2 della scheda di sicurezza quando è presente in concentrazione in peso ≥ 0,1%, concentrazione molto spesso superata dal biossido di titanio nelle miscele che lo contengono. Va da se che l’attività principale dei produttori di miscele diverrà la produzione di schede di sicurezza.

Fonti:

Federazione Gomma Plastica: circolare n° 7 del 19/01/2017

www.echa.europa.eu (consigliata la lettura dei 2 file .pdf che trovate nella pagina web)

Link utili

RPA draft – Draft del documento commissionato alla società RPA Ltd

RPA Comparison carc. cat. 1B and carc. cat. 2

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