Componenti di veicoli, di colori chiari, quando stoccati al buio, subiscono una decolorazione ma, se esposti alla luce, il colore torna alla tinta originale nel giro di pochi di giorni.
La rivista Kunststoffe International tratta un progetto congiunto, guidato da Daimler e comprendente altre aziende tra cui Basf, che ha condotto uno studio su questo fenomeno cercando di spiegarlo e dare delle soluzioni. Il numero di luglio della rivista ne pubblica la prima parte e qui sotto ne trovate una breve sintesi.
Le vernici e le materie plastiche contengono, in genere, sia antiossidanti che stabilizzanti alla luce. Lo studio è giunto alla conclusione che questi additivi, se utilizzati in eccesso e in combinazione con agenti esterni, possono causare decolorazione dei pezzi stoccati al buio. I metalli, se presenti, possono catalizzare questo effetto. Anche l’umidità ed il pH possono avere influenza.
Questo lavoro ha verificato che al buio avviene una temporanea reazione di ossidazione apparente, che i composti radicalici che si formano da questi due tipi di additivi sono parzialmente stabilizzati dalla matrice polimerica e che questi composti sono colorati. Gli antiossidanti fenolici generano composti radicalici di colore giallo variabile tra pallido e intenso; gli antiossidanti amminici e gli stabilizzanti alla luce generano nuance rosa o rosse. Quando i manufatti sono esposti per un certo periodo di tempo alla luce, le strutture radicaliche formatesi al buio tornano alla forma originaria ed il colore torna quello di partenza.
La decolorazione può essere riprodotta coprendo parzialmente la superficie del pezzo (verniciato o colorato in massa) con un foglio metallico (ferro o alluminio per esempio) in test generalmente usati per l’invecchiamento climatico, termico o alla luce. Se la vernice o il materiale plastico sono stati contaminati con metalli redox attivi, la superficie subisce una decolorazione.
Gli antiossidanti fenolici o amminici e gli stabilizzanti alla luce sono additivi indispensabili sia durante i processi di produzione che per la stabilità nel tempo dei manufatti. Per prevenire questo indesiderato fenomeno l’unica soluzione è quella di utilizzare gli additivi nella quantità necessaria, senza eccedere, o sviluppare additivi alternativi.
È estremamente difficile ottenere il completo controllo delle quantità e dei tipi di additivi utilizzati nelle produzioni di serie di, per esempio, materie plastiche, film, pelle naturale o sintetica, particolarmente se sono prodotti in siti diversi a livello globale.
I contaminanti metallici come l’argento o il ferro catalizzano il fenomeno della decolorazione al buio delle platiche e delle vernici se sono presenti antiossidanti e stabilizzanti alla luce. È quasi impossibile garantire la totale assenza di metalli perché possono derivare sia dai processi di produzione delle materie prime che dalla abrasione delle attrezzature durante i processi di produzione. Bisogna quindi utilizzare dei chelanti per neutralizzare l’effetto dei metalli. Questi additivi sono già disponibili per le materie plastiche mentre sarebbero da sviluppare per le vernici.
Fonte Kunststoffe International luglio 2016 pagg 25-29