Negli ultimi giorni la larva della Galleria Mellonella, la larva che mangia la plastica, è diventata una star del web e dei mezzi di informazione. E a ragione sembrerebbe. La scoperta sembra sia stata casuale (mi vengono in mente i reattivi di Grignard, scoperti mentre si cercava di ottenere tutt’altro, che hanno dato un nuovo contributo alla sintesi chimica), ovvero quando la dottoressa italiana Federica Bertocchini, dell’Istituto di Biomedicina e Biotecnologia di Cantabria, in Spagna, dopo aver rimosso da un alveare delle larve di Galleria Mellonella, parassite della cera d’api, ed averle riposte all’interno di un sacchetto di plastica, ha notato, poco tempo dopo, che il sacchetto era ricoperto di forellini. Questo ha spinto i ricercatori ad approfondire l’argomento per verificare l’attendibilità della scoperta. Ne è nato un lavoro in collaborazione col dipartimento di biochimica dell’università di Cambridge dal titolo “Polyethylene bio-degradation by caterpillars of the wax moth Galleria Mellonella”.
Un centinaio di larve sono state messe in contatto con un comune shopper di PE, procurato da un supermercato britannico. Dopo 40 minuti sono comparsi i primi fori e dopo 12 ore il peso dello shopper era diminuito di 92 mg. Ciò ha portato gli scienziati ad affermare che la degradazione è molto più veloce di quella ottenuta da batteri, scoperti nel 2016, che degradano le materie plastiche ad una velocità di soli 0,13 mg al giorno.
Il PE è largamente utilizzato nel packaging e rappresenta circa il 40% del fabbisogno di materie plastiche, con più di un trilione di borse di plastica usate ogni anno. Circa il 38% della plastica, nella UE più Norvegia e Svizzera, finisce nelle discariche, il 26% circa è riciclato ed il restante 36% bruciato per produrre energia: tutto ciò provoca un impatto ambientale considerevole. Quindi ben vengano nuove soluzioni non inquinanti per la degradazione delle materie plastiche.
Il PE contiene una catena lineare di atomi di carbonio, usualmente resistente alla biodegradazione; la cera d’api è composta da una miscela di composti differenti inclusi alcani, alcheni, acidi grassi ed esteri di acidi grassi, in cui il legame più frequente è il -CH2-CH2-, esattamente come nel PE. È quindi probabile che il legame C-C sia uno dei target della digestione delle larve, con formazione di glicol etilenico.
I ricercatori dicono che sono necessari ulteriori studi per meglio chiarire i meccanismi e verificare se esistono altre potenziali specie simili alla Galleria Mellonella che hanno le stesse proprietà, ma già questa scoperta è potenzialmente interessate per applicazioni biotecnologiche.
Fonti:
Caterpillar Found to Eat Plastics (Kunststoffe International News – 26 aprile 2016)
Current Biology Volume 17, Issue 8, pR292-pR293, 24 April 2017